Kaunas

Kaunas è Kaunas!

Così si dice in Lituania per esprimere l’assoluta unicità di Kaunas, del suo ruolo di antagonista e sorella minore della vicina Vilnius. Ex-capitale, cittadina universitaria, polo indiscusso del basket nazionale e città natale del grande Sabonis, decadente e sonnolenta, ma allo stesso tempo ordinata ed esuberante, legata alle radici più profonde della storia e della cultura del paese, Kaunas è davvero unica; a partire dalla sua posizione geografica. La città sorge infatti alla confluenza dei fiumi Neris e Nemunas e, stando alla leggenda, fu fondata dall’eroe romano Kūnas, figlio di Palemonas, che, in fuga dal re degli Unni, Attila, trovò ricetto sui lidi ambrati della Lituania per poi trasferirsi dove ora si erige la città di Kaunas.

Kaunas: Laisves Aleja Il cuore di Kaunas è la Laisvės Alėja, il Viale della Libertà, che congiunge la Piazza dell’Indipendenza, dove sorge la splendida chiesa di San Michele, alla Vilniaus gatvė (La Strada di Vilnius), la principale arteria del centro storico.
La città è oggi un vivace centro universitario. Infatti, proprio a Kaunas si trovano alcuni dei più importanti atenei della giovane repubblica baltica. E, in effetti, Kaunas è sempre stato il luogo in cui la cultura, insieme al solido senso di identità nazionale dei suoi cittadini, ha dato impulso alle idee di indipendenza che, durante gli anni oscuri della dominazione sovietica, portarono gradualmente alla restituzione della libertà al paese, ottenuta nel marzo del 1991.

Kaunas: Le caratteristiche cabine telefonich Kaunas è una città giovane, discreta e silenziosa, per lo più estranea ai circuiti turistici tradizionali che, ingiustamente, la pongono in secondo luogo rispetto alla capitale, Vilnius, ormai pullulante di turisti schiamazzanti e chiassosi. La quiete notturna delle sue strade, così contrastante con il brulicare di giovani che ne affollano la Laisvės Alėja durante il giorno, è interrotta soltanto dai baccani studenteschi dei collegi universitari e dai rumori degli appartamenti festosi degli allievi dei suoi tanti atenei, nonché dalle musiche dei numerosi pub sparsi per il suo centro.

Tra storia e leggenda

Kaunas: Il castello La fondazione di Kaunas è legata a miti molto antichi. Tra i più noti, oltre a quello di Kūnas e di Palemonas, è quello di Milda, vestale del fuoco eterno di Aleksotas.
Molti secoli or sono, una giovane fanciulla, Milda, ricevette l’incarico di custodire l’altare del fuoco eterno sulla collina di Aleksotas, che tuttora si estende al di là del fiume Nemunas. La sacra vestale era di cuore così puro e di fede così solida, che allontanava con spregio tutti i suoi pretendenti. Tuttavia, un giorno, uno dei più affascinanti tra i suoi spasimanti, Daugerutis, grazie alla sua voce di usignolo, vinse il cuore della giovane. La matrigna della fanciulla, invidiosa, informò gli dei dell’accaduto. E così, Daugerutis, violatore della verginità di Milda, fu condannato ad essere arso sullo stesso fuoco di cui aveva osato profanare la tutrice. Le lacrime di Milda, tuttavia, ormai innamorata di Daugerutis, commossero il sacerdote del santuario, Auskaras, che nascose il giovane per risparmiarlo alla pena. Ma, mentre la fanciulla si stava recando in visita all’amato, a causa della sua incuria, il fuoco sacro si spense, suscitando nuovamente la collera degli dei. Auskaras, allora, decise di nascondere entrambi gli amanti che, per sfuggire all’ira degli dei, furono celati sotto il tempio del fuoco sacro. Qui i due innamorati vissero a lungo, dando alla luce un figlio: Kaunas, che fondò la città omonima dall’altra parte del fiume.

La prima menzione storica della città di Kaunas risale a una citazione del geografo arabo Al Idrisi, che, nel 1140, ne riportò il nome su una delle sue mappe. Se il luogo menzionato da Al Idrisi (Quaynu) corrispondesse effettivamente al sito medievale di Kaunas, allora si potrebbe affermare che Kaunas sia stata menzionata per iscritto ben due secoli prima di Vilnius (la prima citazione di Vilnius è infatti risalente al 1326).

Nel XIII secolo, alla confluenza del Nemunas e del Neris, sorse un castello, dapprima in legno, e poi in pietra e mattoni, destinato a difendere il nascente Granducato di Lituania dagli attacchi dei crociati dell’Ordine di Germania, che avanzavano minacciosi dal territorio dei Prussiani, un popolo baltico affine a quello dei Lituani.

Nel XIV secolo la fortezza di Kaunas, lungo il confine occidentale che separava le tribù lituane dalla Prussia, ormai sottoposta ai tedeschi, assunse un ruolo strategico di fondamentale importanza.

Kaunas: La statua di Vytautas Nel 1410, in seguito alla battaglia di Žalgiris (Tannenberg-Grünwald), il Gran Duca Vytautas concesse ai primi ebrei di stabilirsi a Kaunas, che qui, da allora, iniziarono a costituire una minoranza etnica consistente. In seguito alla morte di Vytautas, il Gran Ducato raggiunse il periodo di maggior floridità politica e culturale, ed arrivò ad estendere i propri limiti geografici fino all’Ucraina e al Mar Nero. In questo periodo, i mercanti della Lega Anseatica stabilirono a Kaunas una stazione commerciale, con sede alla cosiddetta “casa di Perkunas”, il primo edificio civile in mattoni rossi della città. Intanto, nel 1408, Kaunas acquisì i diritti di Magdeburgo, che ne facevano una città autonoma e libera. Si tratta di uno dei periodi di maggior crescita economica ed urbanistica per la città, ancora nascente. Fino alla metà del secolo successivo, Kaunas si sviluppò come città fluviale e commerciale. Di qui passavano i commerci di ambra, pellicce, cereali, manufatti in legno e moltissime altre merci, destinate ai mercati dell’Europa centrale ed orientale.

Nella seconda metà del XVI secolo iniziò per Kaunas un lungo periodo di decadenza, dovuto all’Unione di Lublino, del 1568, con la quale il Gran Ducato di Lituania venne unito al Regno di Polonia. Tutto ciò sminuì le funzioni politiche dell’antico Stato lituano nel conteso europeo e, di conseguenza, della stessa città di Kaunas.

Nel XVII secolo imperversò la terribile Guerra del Nord, che vide schierati per il controllo dell’area baltica gli eserciti della Russia e della Svezia. Durante gli scontri, le armate dello zar Alessio diedero Kaunas alle fiamme nel 1655.

La città venne nuovamente bruciata da un incendio funesto nel 1732. Nel 1795, la Polonia e la Lituania caddero sotto il controllo politico della Russia. E iniziò così la dominazione zarista, che durerà per più di cent’anni.

Kaunas: Soboras All’inizio del XIX secolo Napoleone, dopo avere occupato la Prussia, diede inizio all’attacco dell’impero russo. E lo fece partendo proprio da Kaunas, ove il condottiero si fermò durante la sua marcia verso Oriente. Ma il progetto del Bonaparte fallì ben presto e, dopo la parentesi napoleonica, Kaunas tornò sotto il controllo dei Russi. Durante la parte finale del secolo, a Kaunas giunse la ferrovia, che collegava la città a San Pietroburgo.

La seconda metà del secolo XIX è quella del Risorgimento nazionale. Nacquero all’epoca movimenti clandestini, capeggiati dall’intellighenzia borghese ed ecclesiastica, spesso legata al mondo dei Gesuiti, che andavano diffondendo idee liberali di indipendenza ed autonomia nazionale. Tali organizzazioni portarono alla rivolta del 1863 e a diversi moti di protesta contro il regime russo, soffocati duramente dalle milizie zariste.

Il XX secolo, dopo la Prima Guerra Mondiale, porta finalmente la Lituania al riottenimento dell’indipendenza nazionale. Il 16 febbraio del 1918, a Vilnius, venne restaurato lo Stato lituano. Ma, nel 1920, la Polonia annesse Vilnius, di cui rivendicava l’appartenenza, e la capitale della Repubblica venne trasferita a Kaunas.
Tra le due grandi guerre, la Lituania prosperò grandemente, in modo particolare durante la presidenza di Ananas Smetona. Per Kaunas fu un momento di gloria. La città ebbe un impulso urbanistico senza precedenti. Sede del governo, a Kaunas si concentrò altresì la vita culturale ed artistica. Alla città venne allora attribuito il soprannome di “Piccola Parigi” (Mažasis Parižius).

Nel 1939 scoppiò la guerra e Kaunas cadde dapprima sotto i Russi e, in seguito, sotto i Tedeschi. La comunità ebraica di Kaunas, che abitava la città dai tempi del Gran Ducato, fu annientata dai Nazisti. Il ghetto di Kaunas fu raso al solo, e al suo ingresso resta di esso, oggi, soltanto una lapide commemorativa. Dopo la fine del conflitto, a Kaunas tornarono i Russi. Ebbe così inizio lo scempio urbanistico, che trasformò radicalmente la città. Kaunas divenne un centro industriale. Vennero costruiti enormi quartieri residenziali, dove andarono a stabilirsi le famiglie degli operai.

Kaunas: Il lungofiume Nel 1990, l’11 di marzo, la Lituania proclamò la propria indipendenza, prima, in assoluto, tra tutti gli Stati dell’Unione Sovietica, a rivendicare il diritto alla propria libertà e a riaffermarlo con forza. Il 13 gennaio del 1991, le truppe sovietiche attaccheranno la torre della televisione, uccidendo 14 civili inermi. Ne conseguirono scontri e disordini tra i volontari del Sajūdis, che difesero eroicamente il neocostituitosi parlamento lituano con barricate e mezzi di fortuna, e le milizie russe. Il 12 febbraio dello stesso anno, l’Islanda fu il primo paese a riconoscere ufficialmente la Repubblica di Lituania, seguita dal resto del mondo. A settembre, la Lituania verrà riammessa all’ONU.