Origini indoeuropee
Il lituano è una delle lingue più antiche della famiglia indoeuropea, e conserva diverse parole simili al sanscrito, soprattutto tra i sostantivi: sūnus (figlio), avis (pecora), dūmas (sanscr. dhumas, fumo), antras (sanscr. antaras, secondo), vilkas (sanscr. vrkas, lupo). Il lituano ha mantenuto sempre la s delle radici indoeuropee, che invece è andata perduta in molte altre lingue: es. lizdas (indoeuropeo nisdos/nizdos, italiano nido, inglese nest), sniegas (inglese snow, italiano neve, polacco śnieg).
Al contrario che nelle altre lingue baltiche, maggiormente influenzate dalle lingue slaviche, molte parole derivano dalla stessa protolingua da cui è disceso il latino, per esempio ratas (lat. rota, ruota), senis (lat. senex, anziano), vyras (lat. vir, uomo). Tra i verbi citiamo ariu (lat. aro, arare), jungiu (lat. iungo, unire, cfr. italiano congiungere), sėdiu (lat. sedeo, siedere). Tuttavia la morfologia presenta poche somiglianze (per esempio la desinenza del genitivo plurale, -um in latino e -ų in lituano) e in generale le differenze sono estremamente marcate, al punto da escludere che le lingue baltiche discendano dal latino o viceversa.
Influenze straniere
La maggior parte del vocabolario lituano di base mantiene le radici arcaiche, con l’eccezione di alcune parole importate dalle lingue slaviche o germaniche insieme al concetto che esse esprimono: è questo il caso per esempio di stiklas (vetro), muilas (sapone).
Più di recente sono state introdotte parole internazionali derivate dal greco (es. ekonomija) o dall’inglese (es. kompiuteris, failas per computer e file rispettivamente), ma sempre adattando la grafia in modo da rispecchiare la pronuncia. A volte queste affiancano una radice in lituano e una straniera (es. šviesoforas, semaforo, include la parola lituana šviesa che significa luce): quando una parola è di uso comune, infatti, si preferisce creare nuove parole lituane, mentre i termini che originano in ambito scientifico mantengono la radice straniera.
Come in lettone, tutti i nomi propri di persona o di luogo vengono modificati in modo da declinarli così come tutti gli altri sostantivi. Per esempio, non solo Milano diventa Milanas, ma anche il paese di Origgio diventa Oridžas e un ragazzo lituano parlerà della sua fidanzata Anna chiamandola Ona.