La Lituania celebrerà domani il ventesimo anniversario della dichiarazione d’indipendenza dall’Unione sovietica, un evento chiave nella dissoluzione dell’impero comunista.
L’11 marzo 1990 la Lituania è diventata la prima repubblica dell’Unione sovietica a dichiarare la propria indipendenza da Mosca. Sebbene l’indipendenza reale sia avvenuta, poi, solo un anno dopo, la mossa di Vilnius incoraggiò anche gli altri due paesi baltici – Estonia e Lettonia – ad annunciare la loro secessione.
La transizione all’indipendenza non fu delle più semplici per la Lituania. Mosca minacciò l’intervento militare e a gennaio 1991 paramilitari sovietici si scontrarono a Vilnius coi manifestanti, provocando 14 morti.
Dopo il fallito colpo di stato dell’agosto 1991, diversi paesi occidentali riconobbero i paesi baltici, che iniziarono una lenta integrazione europea, culminata con l’ingresso nell’Ue nel 2004.
La Lituania oggi conta 3,4 milioni di abitanti. La dichiarazione d’indipendenza verrà celebrata con una parata militare, concerti e fuochi d’artificio. I presidenti di Polonia, Finlandia e Slovenia saranno nella capitale lituana.
La presidente Dalia Grybuskaite ha invitato alle celebrazioni anche il presidente russo Dmitri Medvedev e quello bielorusso Alexander Lukashenko, ma entrambi hanno declinato.