“Siamo seriamente preoccupati per le azioni deliberate” di alcuni Paesi, che vogliono “usare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU per obiettivi illegali”, nel tentativo di “interferire in conflitti interni schierandosi a favore di una delle parti, compreso l’uso della forza”. E’ stata l’accusa, pesante, lanciata dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov nel suo intervento al XVIII Consiglio ministeriale dell’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) in corso a Vilnius.
Le dichiarazioni di Lavrov sono state lette nella stessa ottica delle critiche ai Paesi occidentali colpevoli, secondo Mosca, di aggravare la crisi in Siria incitando l’opposizione a rinunciare a ogni forma di dialogo con il presidente Bashar al Assad. Lavrov ha ribadito, davanti alla platea di oltre 45 ministri degli Esteri (fra i 56 membri dell’OSCE), che “l’uso di doppi standard nell’approccio a crisi differenti è ovvio”.
“I fatti della ‘primavera araba’ e il progresso ambiguo della situazione afgana – ha detto ancora il capo della diplomazia russa – stanno aumentando l’attenzione sui rapporti dell’OSCE con i suoi partner. Vogliamo che il popolo afgano e i Paesi del Medio Oriente e del Nord Africa decidano da sé il loro cammino” ha aggiunto Lavrov. “L’OSCE – secondo Mosca – può dare il suo contributo con il sostegno internazionale a questi processi, nel rispetto del ruolo guida delle Nazioni Unite e sulla base delle risorse disponibili in risposta alle richieste fatte dai paesi partner”.
E in effetti, il Consiglio ministeriale di Vilnius (che si concluderà domani) arriva in un momento importante per l’OSCE, a un anno dal vertice di Astana. La presidenza lituana – che avrà fine con dicembre – ha presentato un ampio spettro di decisioni, di cui le più significative dovrebbero riguardare il rilancio del ruolo dell’organizzazione nella gestione dei conflitti, e il rafforzamento delle relazioni con i partner mediterranei e asiatici per la Cooperazione, con particolare riguardo agli sviluppi della ‘primavera araba’ e all’Afghanistan.
“L’Italia crede profondamente nella costruzione di questa comunità di sicurezza indivisibile euro-atlantica ed euro asiatica” come ha spiegato nei giorni scorsi il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari in un briefing con la stampa. “Intendiamo sviluppare ulteriormente questa dimensione dell’OSCE – ha aggiunto il diplomatico italiano – anche in settori e teatri che erano fino a ieri un po estranei al suo raggio d’azione, e in particolare siamo favorevoli a promuovere la collaborazione fra l’OSCE e i partner euro-mediterranei, per il sostegno democratico a questi paesi, così come sosteniamo l’impegno dell’Osce per quanto riguarda alcuni aspetti dell’istitution building in Afghanistan”.
L’anno prossimo la presidenza dell’OSCE passerà all’Irlanda.